IL MANAGER DEL FUTURO e il ruolo attivo del COACHING
Estratto da IL MANAGER DEL FUTURO – Fondirigenti 20 (G.Taliercio)
By FRANCESCA SAGRAMORA
Direttore Human Resources Procter & Gamble Sud
Europa
Il ruolo e le capacità dei leader “agili” devono
essere riscritti completamente. Ritengo che alcuni dei punti di forza che
rappresenteranno caratteristiche principali su cui i manager del futuro possono
costruire il proprio successo professionale e quello delle organizzazioni da
loro guidate saranno:
• L’umiltà: i leader umili sono consapevoli che in
un mondo sempre più com‐ plesso e articolato non possono sapere tutto ‐ e sono
in grado di accettare e gestire questa consapevolezza;
• Sono leader bilanciati che sono in grado di
gestire l’energia emotiva delle loro persone nei momenti positivi quanto
soprattutto in quelli negativi;
• I leader innovativi hanno empatia per i loro
clienti e consumatori e sanno costruire e gestire relazioni nel tempo,
arricchendole di elementi emotivi (particolarmente necessari in una
comunicazione a due vie come quella dell’era dei social);
• I leader agili sono rivolti all’esterno ed aperti
e verso le novità, riconoscendo che le innovazioni ed i cambiamenti possono
essere così veloci e repentini che sarà impossibile sviluppare sempre
internamente tutte le competenze necessarie ma piuttosto attraverso
collaborazioni esterne con nuovi partner agili ed innovativi (i.e. start‐up);
• I leader agili vincono puntando sulla inclusività
della propria organizzazione e sono in grado di attirare risorse “diverse” e
moltiplicare le possibilità di vincere;
• Accettano e sono in grado di imparare velocemente
dai fallimenti.
Ritengo che un tale modello di leadership possa
essere sviluppato attraverso un insieme articolato e interconnesso di
strumenti. In primo stimolando l’autovalutazione, la coscienza e l’analisi di
sé. Integrando poi l’apprendimento e la formazione con il Coaching, e
poi ... più Coaching e - infine ‐ ... ancora
più Coaching.
Inoltre, è necessario avere una cultura del feedback,
ammettere gli errori, pensare al proprio ruolo, al proprio prodotto o servizio
come fosse sempre in “versione beta” in perenne sviluppo, sperimentazione ed
evoluzione. Essere aperti ad un nuovo modello di “re- verse mentoring” dove
sono i più giovani dell’organizzazione ad indicare possibili soluzioni
alternative e trend emergenti. Da ultimo, democratizzare lo sviluppo della
leadership e le carriere, puntando sulla diversità e continuando a insistere
sull’inclusione.
Una sfida organizzativa particolarmente complessa,
che sarà possibile vincere puntando in particolar modo sulla formazione delle
risorse, aprendo le nostre aziende alla sperimentazione di nuove modalità
organizzative più flessibili e di sviluppo e crescita dei talenti, mantenendo
al contempo un orientamento su principi e valori solidi.
FRANCESCA SAGRAMORA

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