“Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette.” Frank Zappa

Ascoltare musica per studiare/lavorare funziona davvero?

Basta entrare in una qualsiasi biblioteca per rendersi conto di quanti studenti studino indossando delle cuffie. Ma studiare con la musica ci aiuta sul serio? 

Vediamo cosa dice la scienza al riguardo.



Tipica scena di vita studentesca: entri in una qualunque biblioteca e ti ritrovi davanti una lunga schiera di ragazzi seduti sui banchi con la testa china e le cuffie alle orecchie mentre studiano (forse) ascoltando musica.
Ti è mai capitato? No, aspetta, forse sei uno di loro!
La musica ha un ruolo fondamentale nella vita di ognuno di noi. Ha il potere di migliorare il nostro umore, farci assaporare le gioie del momento presente, far svanire le amarezze delle vita.
Non solo, in un’epoca in cui i media combattono una guerra spietata per catturare la nostra attenzione, quando dobbiamo svolgere un’attività importante come preparare un esamela musica diventa per molti lo strumento più potente per ritrovare la concentrazione, isolarsi dal mondo e focalizzarsi sui propri obiettivi.
Ma usare la musica per studiare è efficace come molti credono?
Lo studente con la testa china sui libri e le cuffie alle orecchie ha attirato l’attenzione di molti psicologi che si sono chiesti se davvero la musica possa avere un impatto positivo sulla produttività e le prestazioni accademiche.
Nello specifico gli studiosi si sono chiesti quali siano i fattori “musicali” in grado di influenzare le prestazioni degli studenti?
Insomma, cos’è a fare la differenza: il genere musicale? La singola canzone? La presenza o meno della voce cantata? Altro?
Scopriamolo insieme: le sorprese non mancheranno.

Musica per studiare: cosa dice la scienza

Ascoltare musica per studiare e per concentrarsi ha dei benefici?
I risultati degli studi scientifici sull’efficacia della musica durante lo studio sono contrastanti.
Nel corso degli anni sono tuttavia emersi alcuni elementi molto interessanti.
Ti cito ad esempio uno studio di Annette M. B. de Groot sull’influenza della musica di sottofondo nell’apprendimento delle lingue.
In questo esperimento gli studenti sono stati sottoposti a tre sessioni di apprendimento e a distanza di una settimana hanno poi affrontato un test di lingua. Il primo gruppo ha cercato di memorizzare i vocaboli utilizzando della musica classica per studiare, l’altro invece ha svolto lo stesso compito immerso nel silenzio.
Nello studio di de Groot i risultati migliori nel test finale sono stati ottenuti da chi ha appreso i nuovi vocaboli ascoltando la musica.
Tuttavia, l’autrice dello studio ha riconosciuto che non tutti gli studenti sembrano aver tratto lo stesso beneficio dall’ascolto della musica.
A quanto pare infatti…

Studiare con la musica non funziona in tutte le fasi dell’apprendimento e per tutti gli studenti…

Un altro studio ha cercato proprio di capire se la musica per studiare funzioni durante tutte le fasi dello studio e per tutti gli studenti.
Innanzitutto è stato scoperto che la musica migliora o addirittura ostacola l’apprendimento a seconda della fase di studio che stiamo affrontando.
Per esempio, i risultati nei compiti che coinvolgevano il ragionamento verbale (quello che si attiva quando leggiamo) migliorano con l’ascolto della musica.
Al contrario il ragionamento astratto (quello che si attiva quando dobbiamo ripetere o risolvere un problema) sembra essere ostacolato quando usiamo la musica per studiare.
In altre parole, puoi tranquillamente continuare ad ascoltare le tue playlist preferite mentre leggi, ma devi imparare a metterle in pausa quando svolgi degli esercizi o quando ripeti ciò che hai appreso.
Non solo, ascoltare musica può funzionare o meno anche in base alla personalità dello studente.
Per quanto possa sembrare paradossale, gli studenti introversi tendono ad avere difficoltà se utilizzano la musica per studiare. Al contrario, gli studenti con personalità estroversa studiano meglio se impiegano delle musiche per concentrarsi.
Ma non è finita qui!

… e non tutta la musica funziona allo stesso modo

Gli studiosi Hallam, Price e Katsarou (sì, esatto, si pronuncia Cazzaru! :-D ) hanno analizzato gli effetti della musica di sottofondo sull’apprendimento della matematica e sulla memorizzazione verbale, prestando particolare attenzione alla tipologia di musica ascoltata dagli studenti.
Nello specifico lo studio ha testato tre condizioni:
  1. Silenzio.
  2. Musica ritmata e “aggressiva”.
  3. Musica rilassante.
Per quanto riguarda lo studio della matematica, gli studenti sono riusciti a risolvere i problemi aritmetici sia usando la musica rilassante per studiare, sia in condizioni di silenzio. In entrambi i casi gli alunni hanno ottenuto gli stessi risultati in termini di precisione, ma gli studenti che hanno studiato col sottofondo musicale rilassante sono stati più rapidi.
Per quanto riguarda invece la memorizzazione verbale, l’esperimento prevedeva dapprima la lettura di frasi e in un secondo momento la memorizzazione di una specifica parola di queste frasi.
Dallo studio è emerso che le performance sono state migliori quando gli studenti avevano studiato ascoltando musica rilassante, mentre è stato riscontrato un netto calo con la musica più ritmata e aggressiva.
In conclusione: se vuoi studiare con la musica, magari evita l’heavy metal o la musica elettronica!
Bene, concludiamo questo articolo andando a vedere quali sono tutte le caratteristiche della perfetta musica per studiare (sì, ti ho messo anche qualche bella playlist già pronta).
Per saperne di più:

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